La Nostra Presidente Dott.ssa Elisa Locci Onorata Dall’a.i.c.i. Con Il Titolo Di Socio Onorario

Con profonda emozione e immenso orgoglio, annunciamo un evento che segna un momento storico per M.I.A. Patria.

Il 29 agosto 2024, in occasione della presentazione del libro _*”Noi ci abbiamo creduto”*_ del Generale di Corpo d’Armata Marcello BELLACICCO presso la Confraternita dei Battuti a BUBBIO (AT), la nostra stimata Presidente, Dott.ssa Elisa LOCCI, è stata insignita del prestigioso titolo di socio onorario dalla rinomata Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.) – Sezione _”Alto Monferrato e Langhe”_ .

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Per l’Italia Sempre: Centenario dell’Istituto del Nastro Azzurro a Genova – 15 dicembre 2023

Comunicato Stampa

Per l’Italia Sempre: Celebrazione del Centenario della Federazione Provinciale di Genova dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare (1923-2023)

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Genova, 6 dicembre 2023 – La Federazione Provinciale di Genova dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare commemorerà il suo Centenario il prossimo venerdì 15 dicembre alle ore 9:30. L’evento si svolgerà presso il Salone d’Onore del Comando Militare Esercito “Liguria” nel suggestivo Palazzo G. Lomellini “Patrone” in Largo della Zecca 2, Genova.

Il programma della giornata include:

1. Saluti istituzionali delle Autorità civili e militari.

2. Introduzione a cura di :

  • Ambasciatore ENRICO DE BARBIERI, Presidente della Federazione provinciale di Genova dell’Istituto del Nastro Azzurro,
  • Gen. B. (c.a.) CARLO MARIA MAGNANI, Presidente Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro.
    3. Interventi:

– “Il codice civile della M.O.V.M. Ettore Viola di Cà Tasson” a cura del Dott. PAOLO GASPARI, storico ed editore.
– “Un Ricordo delle M.O.V.M. Alberto e Aldo Li Gobbi” presentato dal Dott. ALDO LI GOBBI, Consigliere della Regione Nord-Ovest e Presidente della Sezione di Milano ANCFARGL.
– “Le ali dell’aquila. Giorgio Parodi: aviatore, pluridecorato al Valor Militare e imprenditore” presentato dalla Dott.ssa ELENA BAGNASCO, Presidente dell’Associazione “Giorgio Parodi”.

4. Intermezzo musicale della soprano FRANCESCA BORTOLI.

Durante l’evento, il dott. GIUSEPPE CERVO, Governatore Distretto Lions 108Ia2, riceverà la Medaglia del Centenario dell’Istituto del Nastro Azzurro.

L’iniziativa gode del patrocinio di:
– Regione Liguria
– Città Metropolitana di Genova
– Comune di Genova
– Comando Militare Esercito “Liguria”
– Associazione Nazionale Volontari di Guerra (ANVG)
– Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione (ANCFARGL)
– Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini “G. Garibaldi” (ANVRG)
– Lions International Distretto 108Ia2
– Ambassadors of Genoa in the World (AGW)

L’ingresso è libero, previa prenotazione all’indirizzo: federazione.genova@istitutonastroazzurro.org.

(Fonte: Federazione Provinciale di Genova dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare)

“Echi dal mare: una giornata di storia, cultura marittima e gratitudine a Savona”

Comunicato stampa

Associazione Italiana Combattenti Interalleati (AICI)

Savona, 9 novembre 2023

“Echi dal mare: una giornata di storia, cultura marittima e gratitudine a Savona”

Savona, 29 novembre 2023 – L’Associazione Italiana Combattenti Interalleati (AICI), in collaborazione con le associazioni “Amici del Nautico”, Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Assonautica, Centro XXV Aprile, Guardia Marina Nazionale, Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme – Malta, Propeller Club e Savona Yacht Club, organizza l’evento “Echi dal mare: una giornata di storia, cultura marittima e gratitudine a Savona”.

L’evento, che si svolgerà mercoledì 29 novembre 2023 presso la Sala Rossa del Comune di Savona, dalle ore 16.30 alle ore 18.45, è patrocinato dalla Città di Savona.

 

L’obiettivo dell’evento è celebrare la storia e la cultura marittima di Savona, con particolare attenzione al ruolo svolto dalla città nel Mediterraneo e nel mondo.

Il programma prevede:

  • Introduzione: Ing. Antonio Rossello, in rappresentanza dell’organizzazione
  • Indirizzi di saluto
  • Cerimonia di consegna da parte del Presidente nazionale AICI, Dott. Vittorio Galoppini di:
    • Attestato alla Città di Savona
    • Benemerenza al Sindaco di Savona, Avv. Marco Russo
  • Convegno:
    • Dott. Enrico De Barbieri (Pres. Ass.ni Italia-Sudafrica e Sudafrica-Monaco) – Relazione: “Geopolitica e relazioni nell’area del Mar Mediterraneo e del Continente africano”.
    • Cap. di Fregata M.M. Carlo Mazzini – Relazione: “Contromisure mine”
    • Comandante Michele Amato – Relazione: “Logistica marittima delle fonti energetiche”
    • Dott.ssa Silvia Bottaro (Pres. Ass. “Aiolfi”): “Savona e mare: arte e storia”
  • Cerimonia di consegna (2° fase):
    • Cimelio del Marò Bruno Bottero all’Associazione ”Amici del Nautico” (Pres. C.te Francesco Ottonello)
    • Benemerenza alla Dott.ssa Silvia Bottaro (Ass. “Aiolfi”)
    • Ulteriori riconoscimenti associativi a: Francesco Lirosi, Presidente del Consiglio Comunale di Savona; Enzo L’Acqua, artista; Vincenzo Cusimano, 1^ alfiere del sodalizio; Centro Studi Rievocazioni Storiche “A-Storia” di Savona, Presidente Agostino Polizzi.
  • Conclusione

L’evento, condotto dall’ Ing. Nat Russo e dalla Prof.ssa Marcella Pera (Ass. “Amici del Nautico”), è a ingresso libero.

“Savona è una città con una lunga e gloriosa tradizione marittima”, ha dichiarato il Presidente nazionale AICI, Dott. Vittorio Galoppini. “Questo evento è un modo per celebrare il suo importante ruolo nel Mediterraneo e nel mondo”.

“Siamo lieti di collaborare con le altre associazioni per organizzare questa importante manifestazione”, ha aggiunto l’Ing. Antonio Rossello, in rappresentanza dell’organizzazione. “Savona è una città che ha molto da raccontare sul mare, e questo evento è un’occasione per scoprire e valorizzare la sua storia e la sua cultura marittima”.

 

Rassegna stampa:

In Sala Rossa l’evento di AICI sulla storia e la cultura marittima di Savona – IVG.it

Echi dal mare: una giornata di storia, cultura marittima e gratitudine a Savona (albengacorsara.it)

-Echi dal mare: una giornata di storia, cultura marittima e gratitudine a Savona- | Reteluna Savona

https://www.imperiatv.it/2023/11/24/echi-dal-mare-una-giornata-di-storia-cultura -marittima-e-gratitudine-a-savona-liniziativa-sara-presentata-in-comune/

Savona, 29 novembre 2023 presso la Sala Rossa del Comune di Savona – Il Corriere Nazionale

RASSEGNA FOTOGRAFICA

AICI sostiene la collettiva “Sociurgia” a Castelverde

COMUNICATO STAMPA

AICI sostiene la collettiva “Sociurgia” a Castelverde

Castelverde, 20 ottobre 2023 – L’Associazione Italiana Combattenti Interalleati (AICI) sostiene la collettiva “Sociurgia” di Elisa Galetti, Mirko Lorusso e Cristina Stringhini, che si terrà al Centro Culturale Agorà di Castelverde dal 21 al 28 ottobre.

La “Sociurgia” è una forma d’arte visiva che conduce “dall’opera d’arte all’opera sociale”. Si tratta, quindi, di un’arte che va oltre il puro e semplice valore estetico, per assumere anche una valenza sociale e di impegno civile.

I tre artisti, Elisa Galetti, Mirko Lorusso e Cristina Stringhini, presentano opere che si inseriscono perfettamente in questo filone. Le loro tele sono ricche di suggestioni e di rimandi simbolici, che invitano lo spettatore a riflettere su temi importanti, come la pace, la giustizia e la solidarietà.

L’AICI è lieta di sostenere questa iniziativa, che rappresenta un’importante occasione per promuovere la cultura e la riflessione sociale.

La collettiva sarà inaugurata sabato 21 ottobre alle ore 17 con la presentazione di Simone Fappanni. Durante il finissage, in programma sabato 28 ottobre alle 17,30, Antonio Rossello spiegherà, nel dettaglio, il concetto di “sociurgia”.

Per ulteriori informazioni:

RASSEGNA STAMPA

Cremona Sera – All’Agorà di Castelverde la mostra “Sociurgia” di Galetti, Lorusso e Stringhini

CASTELVERDE SOCIURGIA: MOSTRA ALL’AGORÀ DI GALETTI, LORUSSO E STRINGHINI (welfarenetwork.it)

SOCIURGIA: MOSTRA ALL’AGORÀ DI GALETTI, LORUSSO E STRINGHINI – ART IS LINE blog

La Sociurgia: un approccio artistico per il cambiamento sociale – Il Corriere Nazionale

Sociurgia: le condizioni essenziali – Eco di Savona

Sociurgia: dall’opera d’arte all’opera sociale. Sul significato del termine nell’Arte | Reteluna Italia

Rassegna video: Conferenza di sabato 28 ottobre con Antonio Rossello

A.I.C.I.: Franco Quaglieni presidente della sezione del “Comprensorio Ingauno”

Storico, giornalista e scrittore, fu amico di Lelio Speranza

Il professor Franco Quaglieni, direttore del “Centro Pannunzio” di Torino,  é stato designato Presidente della sezione dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.) del “Comprensorio Ingauno”, formato dai Comuni di Alassio, Albenga, Andora, Arnasco, Castelbianco, Castelvecchio di Rocca Barbena, Casanova Lerrone, Ceriale, Cisano sul Neva, Erli, Garlenda, Laigueglia, Nasino, Onzo, Ortovero, Stellanello, Testico, Vendone, Villanova d’Albenga e Zuccarello, della Provincia di Savona.  Con il benestare del Presidente Nazionale A.I.C.I., Dott. Vittorio Galoppini di Carpenedolo, per il tramite del Presidente della Federazione Provinciale A.I.C.I. di Savona, Ing. Antonio Rossello, secondo le norme statutarie e regolamentari del Sodalizio,  l’incarico è stato a lui conferito.

 Quaglieni, storico, giornalista e scrittore che ha dedicato particolare attenzione ai temi della Resistenza, è nipote dell’avv. Guglielmo Fusilli, ufficiale del “Nizza Cavalleria”, poi agli ordini del comandante Martini Mauri nelle Divisioni Autonome durante la Guerra di Liberazione. Dirige il Centro “Pannunzio” di Torino che ha fondato con Arrigo Olivetti e Mario Soldati oltre 50 anni fa.

Amico di Lelio Speranza (per moltissimi anni Presidente provinciale del Coni e Vicepresidente nazionale della FIVL) e del giornalista Romano Strizioli, ha curato la riedizione delle memorie di Mauri “Partigiani penne nere” e dal 1999 è cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica, su nomina del presidente Scalfaro che lo insignì anche di medaglia d’oro di benemerito della cultura nel 1994.

 La neocostituita Sezione, rinnovando il ben noto impegno profuso dal Prof. Quaglieni, è proiettata ad interagire sul territorio di competenza, con istituzioni, amministrazioni ed enti civili, militari e religiosi e con associazioni ed organizzazioni consimili, offrendo la propria disponibilità e collaborazione nell’occorrenza della celebrazione di feste nazionali e ricorrenze civili e di ogni iniziativa rivolta al raggiungimento degli scopi enunciati nello Statuto. 

L’A.I.C.I. trasse ispirazione da un Sodalizio nato in Francia nel 1905, durante la guerra del 1915/1918, di cui fu chiestl’estensione anche all’ Italia. La richiesta ebbe esito positivo e prese il nome di Associazione Italiana Combattenti Interalleati (A.I.C.I.). Dopo un periodo di assenza durante il ventennio fascista e la Seconda guerra mondiale, nel 1946 fu ricostituita la nuova Associazione che prese lo stesso nome, in vigore tutt’oggi 

Oggi aperta a quanti ne condividano le finalità, essa inizialmente riuniva coloro che combatterono a fianco degli Alleati nella prima (1914-1918) e seconda (1943-1945) guerra mondiale che non aderirono alla R.S.I. o non accettarono di combattere accanto ai tedeschi oltre che i partigiani deportati, perseguitati politici, prigionieri militari della Resistenza, combattenti delle Brigate Internazionali in Spagna e nelle formazioni garibaldine in Europa.

 Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, con DPR 17.04.1990, registrato alla Corte dei Conti il 06.06.1990, Registro 7 Presidenza, foglio n. 186, l’A.I.C.I. ha avuto il riconoscimento come Personalità Giuridica ed approvato lo Statuto (G.U. 22.06.1990 n. 144-90A2757). Inoltre,  è aderente alla “Confederation Europèenne des Anciens Combattants”, che si prefigge di fondere in un comune Ideale tutti i Combattenti d’Europa, onde pervenire all’unità e all’eguaglianza fra tutti i Combattenti, la Confederazione, creando la Croce del Combattente d’Europa con l’approvazione ed il riconoscimento degli Organismi Comunitari di Strasburgo con decreto del 6 novembre 1920, formata a tre croci riunite che si ricollegano alla Civiltà Occidentale ed alla sua unificazione: la Croce Bianca è il simbolo della Pace, la Croce Rossa rappresenta il sacrificio e l’immensa ecatombe dei caduti. dei martiri e le sofferenze dei milioni di morti, di deportati, di mutilati, delle vedove e degli orfani vittime delle nostre guerre fratricide e devastatrici. La Croce d’Oro è quella che simboleggia la gloria imperitura di tutti coloro che hanno combattuto per la propria patria con onore.

 L’Associazione è inoltre riconosciuta dal “Conseil de l’Europe” con Statuto Consultivo, e aderente alla “Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Parigiane”. Attraverso la Federazione Provinciale di Savona è in Patto di Alleanza e Mutuo Riconoscimento con il Centro XXV Aprile. Rientra al n. 20 nell’elenco delle Associazioni con personalità giuridica previsto dal Ministero della Difesa.

 Le finalità e gli scopi dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati, che è apolitica e apartitica sono quelli sanciti dall’art. 1 dello Statuto Nazionale e cioè:

– ricordare i Caduti;

– sviluppare i vincoli di amicizia fra ex Combattenti, appartenenti alle Forze Armate ed ai Corpi Armati dello Stato in servizio ed in congedo;

– riaffermare i vincoli di amicizia e di solidarietà fra ex Combattenti della Comunità Europea e di tutti coloro che, nell’esercizio della loro attività militare, di polizia o umanitaria si battono per gli eterni Valori di Libertà, Pace e Democrazia e dimostrano amor di Patria e attaccamento alle Istituzioni;

– promuovere cooperazioni con tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma italiane ed Alleate al fine di mantenere vivo lo spirito di Fraternità e Pace;

– tutelare gli interessi morali e materiali dei propri Associati;

– mantenere i vincoli di cameratismo con tutte le Associazioni d’Arma e Combattentistiche italiane ed Alleate;

– svolgere attività ricreative e culturali finalizzate a manifestazioni patriottiche ed europeistiche.

La sua festa nazionale è il 22 giugno quale ricordo della data del suo riconoscimento giuridico del 22 giugno 1990.

 

Da allora, si sono succeduti come Presidenti Nazionali:

– On. Prof. Pier Luigi ROMITA dal 1990 al 2003;

– Comm. Guido BELLOCCI dal 2003 al 2007;

– Dott. Vittorio GALOPPINI dal 2007 ad oggi.

 

Per maggiori informazioni e riferimenti:

Sito nazionale: https://www.combattenti-interalleati.it/

Sito locale: https://wordpress.com/view/associazioniriunite.wordpress.com

Associazione Italiana Combattenti Interalleati – Wikipedia

Genova: 80° Anniversario della Divisione italiana partigiana “Garibaldi” in Montenegro

Genova: 80° Anniversario della Divisione italiana partigiana “Garibaldi” in Montenegro

ARTE, CULTURA & SOCIETÀ

COMUNICATO STAMPA

80° Anniversario costituzione della Divisione italiana partigiana “Garibaldi” 
in Montenegro 

Genova, 11 settembre 2023 ore 17 

Sala del Comando Militare Esercito “Liguria” di Palazzo Patrone (Largo Zecca 2) 

Quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della costituzione, presso il villaggio  montenegrino di Pljevlja, della Divisione italiana partigiana “Garibaldi” ad opera di ufficiali e  soldati appartenenti alla Divisione Alpina Taurinense, alla Divisione di Fanteria Venezia, al  Reggimento d’artiglieria Alpina Aosta, a reparti della Firenze, dell’Arezzo e di tanti altri, che dopo  l’8 settembre decisero di non arrendersi e di combattere a fianco della resistenza jugoslava, pur  consapevoli delle difficoltà derivanti dall’essere stati fino a poco prima su fronti opposti.

Come racconta la storia di questi uomini fu una scelta consapevole, che richiese un’enorme dose di coraggio e di sofferenze, che contribuirono alla decimazione di questi valorosi soldati. Una scelta purtroppo ancora poco nota al grande pubblico, che l’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini “Giuseppe Garibaldi” (A.N.V.R.G.), ha deciso di riportare alla ribalta, varando  un programma di iniziative commemorative che coinvolge l’intero territorio nazionale, legando con  un ideale filo rosso le diverse regioni di provenienza dei soldati della gloriosa Divisione.

L’ANVRG deve la sua appartenenza alle associazioni combattentistiche proprio grazie all’ingresso – avallato dall’allora Ministero della Guerra – nella preesistente Associazione Nazionale Reduci Garibaldini, dei reduci della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”. L’Associazione ha a sua volta una lunga e poco conosciuta storia, che affonda le radici nella Società di Mutuo Soccorso fondata da Giuseppe Garibaldi nel 1871, confluita nel 1898 nella Società delle Patrie Battaglie.  Con l’avvento del fascismo anche le forze garibaldine si divisero su posizioni politiche opposte, ma il sodalizio rinacque su base democratica e antifascista dopo la caduta di Mussolini. L’anno successivo, il 15 luglio 1944, fu fondata l’Associazione Nazionale Reduci Garibaldini “Giuseppe Garibaldi”, che poco dopo assunse l’attuale denominazione di Veterani e Reduci, per distinguere i combattenti garibaldini del Risorgimento dai reduci della Seconda guerra mondiale.

A Genova, lunedì 11 settembre alle ore 17, nella Sala del Comando Militare Esercito “Liguria” di Palazzo Patrone (Largo della Zecca 2) si terrà l’incontro La Divisione Italiana Partigiana Garibaldi in Montenegro, un simbolo della Resistenza dei militari italiani all’estero.

Dopo i saluti istituzionali seguiranno gli interventi di Raffaella PontePresidente nazionale  ANVRG; Enrico De Barbieri, Vice-presidente della Sezione ANVRG “Sante Garibaldi” di  Genova-Chiavari e Presidente della Federazione Provinciale di Genova dell’Istituto del Nastro  Azzurro fra combattenti Decorati al Valor Militare; Massimo Colucci, figlio di Ettore, garibaldino  della Divisione (porterà una testimonianza personale e documentaria dell’impegno del padre nella  lotta resistenziale sul fronte balcanico); Enzo Baldini, Presidente della Sezione ANVRG “Sante  Garibaldi” di Genova e di Chiavari.

La manifestazione ha avuto il patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, Città Metropolitana di Genova, Comando Militare Esercito “Liguria”, Istituto del Nastro Azzurro, Lions International Distretto 108iA2.

Ingresso libero previa prenotazione all’indirizzo e-mail: anvrgsantegaribaldi@libero.it.

 

 

 

 

26 Agosto 2023 ore 17 Inaugurazione Mostra di Piero Racchi – Bubbio (AT)

Inaugurazione Mostra “Natura e Artificio” di Piero Racchi a Bubbio

Sabato 26 agosto alle ore 17 si terrà l’inaugurazione della straordinaria Mostra di Piero Racchi presso la Chiesa Confraternita dell’Annunziata a Bubbio, nell’ambito della rassegna “Dal Mare alle Langhe”.

Comunicato Stampa:

Bubbio, 23 Agosto 2023 – Una sinfonia di creatività e visione artistica prende vita con l’inaugurazione della Mostra “Natura e Artificio” di Piero Racchi, che si terrà Sabato 26 agosto alle ore 17 presso la suggestiva cornice della Chiesa Confraternita dell’Annunziata a Bubbio. L’evento è una pietra miliare all’interno della rassegna multiculturale “Dal Mare alle Langhe”, che promuove l’incontro tra diverse espressioni artistiche.

L’artista, Piero Racchi, originario di Melazzo e ormai parte integrante di Acqui Terme, ha sviluppato la sua unica prospettiva artistica attraverso un cammino di crescita e scoperta che si intreccia con l’arte, la musica e la sperimentazione. L’inaugurazione vedrà la partecipazione dell’apprezzato presentatore Antonio Rossello, insieme al Sindaco di Bubbio, Stefano Reggio, al Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati, Vittorio Galoppini, e alla Direttrice della Biblioteca, Elisa Gallo.

La mostra, sostenuta dal patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Bubbio, della Biblioteca Civica “Leone Novello” di Bubbio, dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati e del Gran Priorato d’Italia dell’Ordine Militare ed Ospedaliero di San Lazzaro in Gerusalemme – Malta, è frutto dell’impegno organizzativo del Centro XXV Aprile.

L’arte di Piero Racchi è un inno alla complessità dell’universo, al connubio tra natura e artificio, dove ogni opera racchiude una storia propria. Con materiali eterogenei, dalle radici al metallo, dalle forme scolpite al polistirene, Racchi porta lo spettatore in un viaggio emozionale e concettuale unico nel suo genere. Le opere, rappresentazioni intense e potenti, sfidano i confini della percezione, invitando il pubblico a immergersi in un dialogo intimo tra l’arte e l’anima.

L’inaugurazione segna l’inizio di un periodo speciale, durante il quale la mostra rimarrà aperta al pubblico nei weekend, dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00, dal 27 agosto al 17 settembre. L’ingresso è gratuito e aperto a tutta la comunità, offrendo a ognuno l’opportunità di vivere un’esperienza artistica unica e coinvolgente.

Per ulteriori informazioni e contatti stampa:

Piero Racchi

Telefono: 3337211525

Piero Racchi (Italia), Artista pittore contemporaneo | Artmajeur

Pietro Racchi – pittore contemporaneo | PitturiAmo® APS


Biografia dell’artista: Piero Racchi è nato a Melazzo (AL) il 27 giugno 1948. Vive ad Acqui Terme (AL) e crea le sue opere nel proprio atelier in via Goito. La sua attività pittorica è iniziata all’età di trentatré anni. Prima, essendo egli anche batterista, compositore e paroliere, ha passato la maggior parte della sua gioventù suonando in un gruppo locale.    La grafica è stata la sua prima passione. In seguito, estasiato da Renè Magritte, Salvador Dali e Max Ernst, è passato alla pittura a olio, dipingendo quadri surreali. Non contento, dopo varie tecniche e sperimentazioni, ha creato una personalissima serie di quadri polimaterici, intitolati “vedute spaziali”: scenari apocalittici e immoti, punteggiati da cattedrali tecnologiche su di un pianeta del dopo-bomba, senza vita vegetale né animale, osservato dalle stelle o, forse, da un satellite dei cui costruttori si è persa la memoria. Da una decina di anni, sempre rapito dal piacere di realizzare opere utilizzando materiali diversi, crea quadri e sculture che hanno un unico titolo e significato, “Natura e artificio”: la natura che tenta disperatamente di affrancarsi dall’asservimento umano. Essa, con le sue lunghe dita vegetali, serpeggia, avvinghia, penetra in ogni crepa e pertugio dei gelidi e ambigui manufatti umani e, come un lenzuolo sepolcrale, con la presunzione di far nascere un nuovo ciclo di vita, li ricopre. I suoi ultimi lavori sono quadri di cm. 20 x 20 e 60 x 60, realizzati su polistirene.

Critica in occasione della presente mostra:

Le opere di Piero Racchi emergono come un’ode affascinante alla dualità intrinseca del mondo: natura ed artificio. Questo straordinario artista non solo ci offre una visione visiva delle tensioni e delle armonie tra questi due concetti, ma ci invita a immergerci profondamente nella sua creazione, a sperimentare l’intreccio tra i fili della realtà e dell’immaginazione.

La sua abilità nel comporre materiali così diversi – radici, metallo, polistirene – in una sinfonia visiva coesa è testimone della sua profonda comprensione della forma e della sua padronanza della tecnica. Tuttavia, ciò che rende davvero straordinarie le opere di Racchi è la sua capacità di tradurre emozioni e concetti complessi in immagini tangibili. Ogni opera è un universo autonomo, un racconto criptico che si rivela progressivamente allo sguardo dell’osservatore.

Nell’era dell’arte digitale e dell’estetica istantanea, Racchi ci ricorda la potenza dell’arte materica e delle sfumature sottili. Le sue opere sono un richiamo a riflettere sul significato più profondo di natura ed artificio nella nostra esistenza, sfidando le definizioni convenzionali e aprendo le porte ad una riflessione più ampia sulla condizione umana e sul nostro impatto sul mondo che ci circonda.

Con “Natura e Artificio”, Racchi supera i limiti della forma e dell’interpretazione. Le sue opere non sono semplici oggetti esposti, ma portali verso nuove percezioni e intuizioni. In un’epoca in cui l’arte può essere fugace e superficiale, le creazioni di Piero Racchi ci offrono l’opportunità di immergerci in un viaggio di scoperta, di sperimentare l’arte come connessione tra l’emozione e il pensiero, tra il reale e l’immaginario. Antonio Rossello

  • Non si scappa. Ogni opera di Piero Racchi, artista operante ad Acqui Terme, si intitola nello stesso modo, Natura e artificio. Binomio fra i più ricorrenti nelle vicende del pensiero universale, e non solo di quello occidentale, che ha inteso distinguere, ma non necessariamente contrapporre l’ambito di ciò che esiste indipendentemente dalla capacità creativa dell’uomo e ciò che dall’homo faber invece dipende. In filosofia, e di riflesso anche nell’arte che si é posta come espressione estetizzata di particolari mentalità, la natura ha assunto valore positivo nelle visioni idealiste, convinte della sostanziale perfezione del creato in corrispondenza di quella del principio creante. In questa prospettiva, all’uomo non rimane che ricercare il massimo livello di armonia con la Grande Madre, potendo al massimo aspirare alla sua emulazione. Così la vedevano, per esempio, i classicisti rinascimentali; ma già col Manierismo e il Barocco, si afferma la volontà di individuare nell’artificio un’altra possibile natura, parallela a quella reale, eppure dotata di autonomia normativa rispetto ad essa. Nell’ottocento, due novità destinate a influenzare enormemente la mentalità moderna: da una parte, l’incrinazione, in filosofia, del primato idealista in favore del pensiero negativo (da cui anche la leopardiana “natura matrigna”), dall’altra la progressiva identificazione dell’artificio con il progresso tecnologico, capace di determinare nuovi mondi più di quanto l’arte sarebbe stata in grado di fare. La Natura e artificio di Racchi, intesa come programma complessivo della sua opera, é coerente con la storia appena sintetizzata. Il confronto, stridente, é ormai fra le origini della materia di cui Racchi si serve, la natura in un verso, l’industria nell’altro. L’armonia classicista é ormai un mito lontano, ma non del tutto dissolto; perché in fondo Racchi, componendo assemblages eterogenei di radici, metallo, polistirene o plastilina, continua a contemplare la possibilità di una mediazione fra estremi che l’attualità vorrebbe sempre più inconciliabili, ognuno non negando l’esistenza altrui. E’ l’intuizione dell’artista, associando liberamente l’inconsueto, organizzandolo in una forma plastica che non si deve al caso, ma all’applicazione di un preciso criterio regolatore, lo stesso riscontrabile nella logica della macchina, a stabilire una nuova condizione che tende a superare i vecchi steccati concettuali. E’ da qui che la vita, non solo dello spirito, può ripartire.  Vittorio Sgarbi
  • Segni e simboli provenienti da un’altra dimensione si compongono e si sovrappongono sul supporto a creare un ardito complesso indecifrabile, dove natura e artificio si incontrano e si scontrano ognuno per affermare il proprio dominio. I lavori di Pietro Racchi sono carichi di significato ma lasciano libertà di lettura a chi guarda, andando oltre il riconoscibile per inondare lo spazio di vivacità vibrante, veicolata dal colore e dal gesto in un dialogo continuo, che riesce a trasmettere ritmi incalzanti intrisi di energia, che sfuggono alle regole e ai canoni tradizionali della rappresentazione.  Paolo Levi
  • Le sculture di Piero Racchi compongono una sorta di microcosmo, come strutture portanti di un mondo naturale, assoluto o simbolico, sia sul versante operativo sia su quello morfologico. A questo artista più che la realtà interessa la forma, dimostrando ancora una volta che l’attuale riflessione sull’astrazione non è una pratica esclusivamente pittorica, vedi Judd. Serra e Lewitt, scultori che negli anni Sessanta hanno dominato il panorama della scultura informale. Un artista come Piero Racchi percepisce che i suoi lavori non sono semplici fatti materiali, resistenti all’interpretazione linguistica dell’astrazione, ma interagiscono tra la cultura del reale e la cultura del sogno. L’impegno dello scultore è molto più grande che nella pittura. Lo scultore porta una responsabilità più grave, perché mentre la pittura è finzione, la scultura è oggetto e comprende in sé il potere di presenza, un peso di realtà che manca alla pittura. Uno scultore che oggi abbia l’ardire di essere astratto naviga fra gli scogli dell’idealismo, sa di andare incontro ad un mare in tempesta, di sfidare le alte onde delle incomprensioni, anche se molti di loro si nascondono dietro le installazioni, come se si difendessero dietro un altare. Piero Racchi ha scelto la via più difficile, ma la sua audacia è stata premiata dai risultati che appaiono ai nostri occhi, illuminazioni idolatriche, icone fantastiche che irradiano luce metallica, muschi, licheni, fantasia, cultura. La rinascita della scultura informale e astratta riflette l’estasi del post-strutturalismo e la serietà e l’intensità emotiva delle opere di Racchi assegnano a questo artista un posto di primo piano nel mondo della scultura moderna. Il riferimento al reale non impedisce all’artista di esprimersi attraverso immagini che mascherano la realtà e lui interpreta alla perfezione lo spirito del tempo, dando una nuova identità a immagini note, creando dal niente dei “gioielli”. Il rigore che le opere di questo artista possiedono non è il rigore della ragione quanto invece quello dell’emozione. Mentre non c’è più nulla da scoprire nella figurazione, la figura astratta riesce ad emozionarci se non altro per il fatto che dobbiamo “sforzarci” a comprenderne il significato, che non è mai univoco, ma cambia da un individuo all’altro ed è addirittura in relazione con lo stato d’animo dell’osservatore stesso. Senza dubbio, nell’esecuzione delle sue scultura, racchi opera in conformità a determinate leggi: forma, superficie spazio e sensazioni appartengono inequivocabilmente all’artista, in una maniera che va oltre lo stile. Questi lavori determinano il periodo attuale, proprio perché si definiscono da soli, essendo questa la condizione dell’autonomia che la scultura e l’arte in genere hanno raggiunto. Eraldo Di Vita